Augusto Romano, la ferita dell’analista A colloquio con lo psicoanalista junghiano, che afferma: “Non so cosa sia un ottimo analista. ‘Ottimo’ mi sembra una parola eccessiva e presuntuosa. Ogni analista ha una falla. Dovrebbe essere capace di: empatia, immaginazione, resistenza alla frustrazione, controllo delle proprie inclinazioni narcisistiche, sopportare i transfert seduttivi e/o aggressivi del paziente, ironia non distruttiva, una paradossale indifferenza rispetto ai risultati. Ed essere in grado di lasciare andare il paziente quando è il momento, e di rispettare ‘religiosamente’ quello che si potrebbe chiamare il ‘destino’ dell’altro. Ma potrei essere facilmente smentito…” Davide D'Alessandro 10 SET 2019
Di fronte al nulla L’orrore, uno stato di coscienza visionario che snida il male dal suo nascondiglio. I film di Lucio Fulci riscoperti dai Cahiers du cinéma Manuela Maddamma 24 LUG 2017
Giulietta dei segreti Ci sarebbe stato Fellini senza Masina? Chi era davvero Giulietta? Una “creatura fatata”? Una moglie paziente? Una ironica deus ex machina? Un libro svela la donna che non fu solo moglie e attrice. 19 OTT 2015